Pene curvo o Malattia di Peyronie
Che cos'è
Il pene curvo o malattia di Peyronie è una patologia acquisita, caratterizzata da una curvatura del pene dovuta alla comparsa di una placca fibrosa e rigida sulla tunica albuginea dei corpi cavernosi (che sono i due cilindri che costituiscono il pene Fig.1).
Il pene curvo si manifesta intorno ai 45-50 anni.

Cause
La causa è ancora poco chiara, ma l’ipotesi più accettata è che negli individui geneticamente predisposti, traumi o microtraumi ripetuti del pene eretto provocano infiammazione e conseguente crescita di tessuto fibroso/sclerotico.
Le placche fibrose nella tunica albuginea del pene causano i segni e i sintomi tipici della malattia:
- curvatura anomala del pene,
- dolore del pene,
- disfunzione erettile,
- perdita di circonferenza,
- accorciamento del pene.
Il paziente riferisce una significativa situazione di stress e disturbi psicologici.
Nanofat: La terapia risolutiva della curvatura del pene
Il nanofat è un prodotto derivato dal tessuto adiposo ultra purificato che è privo di adipociti maturi ma ricco di cellule multipotenti e altri componenti microvascolari.
Il nanofat rappresenta una particolare formulazione di innesto di tessuto adiposo perché è liquido ed è facilmente trasferibile nei tessuti mediante iniezione.
Il nanofat essendo liquido e privo di adipociti interi, non ha effetti collaterali, in quanto in caso di necrosi viene riassorbito. In letteratura non sono descritti effetti collaterali dopo innesto di nanofat.



Siamo il primo centro in Europa ad utilizzare il nanofat per alcune patologie uro-genitali di difficile gestione, caratterizzate da sclerosi e/o infiammazione cronica.
I risultati che abbiamo ottenuto sono eccellenti e molto incoraggianti. Nella malattia di Peyronie il nanofat rappresenta una soluzione mini-invasiva. Il tessuto adiposo autologo è biocompatibile al 100%, è liquido e non causa depositi. La procedura è ripetibile in caso di necessità.
Nella nostra casistica i pazienti sono stati sottoposti ad un solo trattamento con nanofat ed hanno raggiunto la completa soddisfazione, con scomparsa della placca.
dr Elisa Berdondini

Urologo chirurgo ricostruttivo dell’uretra e dei genitali maschili e femminili
Ha maturato una specifica competenza nel campo della diagnostica e del trattamento chirurgico delle patologie dell’uretra e dei genitali maschili e femminili in strutture pubbliche e privati in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana. Ha pubblicato e partecipato alla pubblicazione di diversi Libri e Articoli su riviste nazionali e internazionali. E’ membro di numerose società urologiche nazionali ed internazionali E’ relatrice in numerosi congressi nazionali ed internazionali. Insegna in Europa ai medici chirurghi la tecnica innovativa del Nanofat.
PUOI RISOLVERE IL PROBLEMA, CONTATTACI PER UNA CONSULENZA
Per informazioni e per prenotare una consulenza in presenza oppure online, contatta la Segreteria della dr. Elisa Berdondini dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00Segreteria:
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La dottoressa riceve in presenza presso alcune strutture sanitarie di Milano, Torino, Faenza e Ravenna
Le altre terapie parzialmente risolutive
Chirurgia secondo la tecnica di Nesbit
Nell’intervento di raddrizzamento del pene secondo la tecnica descritta da Nesbit, si pratica un’incisione e si procede con l’asportazione di un’asola a forma di ellisse di tessuto dei corpi cavernosi sulla superficie controlaterale alla curvatura.
Questo intervento permette il raddrizzamento del pene (senza rimozione della placca), ma causa accorciamento del pene.
Chirurgia di placca
Con questo intervento si effettuano la rimozione-incisione della placca e l’applicazione di una toppa di tessuto: vena oppure tessuto eterologo.
Tale trattamento chirurgico permette il raddrizzamento del pene ma può essere causa di complicanze (ematomi, cicatrici) e deficit dell’erezione.
Applicazione di protesi peniena
Si cerca di evitare questo intervento che causa sensazione permanente di corpo estraneo nel pene e fastidio per il pene in continuo stato di erezione. Le complicanze di questa tipologia di intervento possono riguardare infezioni e rigetto delle protesi.